Recensione Biografica

Intervista su "Fotografare", mensile di Agosto 2015

Inserto editoriale di A. Bruni con contenuti inediti a pag. 18/19/20/21

scopri "Seduzione in riva al mare" con la fotomodella Eloisa D'ambrosio

Giancarlo Bondini nasce a Catania nel 1979. Il primo marchio moda arriva nel febbraio del 2012, "Natural B", poi l'emergente fashion brand "Chiara Ricci Woman". Nell'estate 2013 organizza e conduce a Catania l 19° workshop fotografico con la fotomodella Diana L. Paunescu (Playboy Romania luglio 2013). Eseguito un importante test fotografico su Roma (settembre 2014) con la fotomodella Cristina Ferriccioni. Attualmente impegnato alla realizzazione del Calendario 2015 e al progetto "In My Secret Life" (Napoli) con la fotomodella Eloisa D'ambrosio. 

 

Come ti sei avvicinato alla fotografia?

La mia prima vera passione sin da piccolo è più legata al cinema e alla natura in tutte le sue forme, ai suoi aspetti e ai suoi significati. La prima volta che mi capitò in mano una fotocamera di modeste caratteristiche, sarà banale ma... fui come folgorato dalla visione di una Nikon D50. Fui stregato dall'ergonomia del corpo macchina, che, mi suscitò un desiderio fortissimo di possederla ed utilizzarla, senza neppure immaginare quale abisso si celasse tra queste due cose...! Mi sentivo come un bimbo che osserva e desidera il giocattolo dei suoi sogni attraverso la vetrina del negozio... 

Qual è stato il tuo primo apparecchio fotografico?

Saltando le prime compatte di plastica che tutti simpaticamente abbiamo avuto almeno una volta tra le mani, oltre alla sopracitata D50, il mio primo apparecchio fotografico fu una fotocamera analogica, la Canon AV-1 che inciso al tappo dell'ottica fissa 50mm riportava la dicitura Sponsor Ufficiale dei Giochi Olimpici L.A. 1984. Questo dettaglio suscitò in me uno strano senso di orgoglio nell'avere tra le mani uno strumento dalla "targa" così importante.

In che modo hai appreso la tecnica? Hai iniziato in analogico?

Ho appreso le prime tecniche documentandomi attraverso le riviste più specializzate, gli inevitabili manuali di fotografia e i tirocini presso i vari studi fotografici, corsi di formazione dalla Sicilia a Roma. Quindi una infinità di nozioni teoriche ma soprattutto una relativa e costante dose di pratica passando attraverso delusioni e gioie, analisi e scoperte. Non posso dire di avere iniziato in analogico perché il mio approccio alla pellicola inizia e finisce nel giro di due rullini Kodak ASA-200. Alle porte del digitale comprendo subito di trovarmi già all'interno di una nuova era fotografica. Mi sono comunque documentato molto sulle origini e la storia della fotografia approfondendo su alcuni pionieri illustri, H.C. Bresson, H. Newton, S. McCarry.   

Come hai scelto il genere di fotografia che pratichi abitualmente?

La mia scelta vede la fotografia di moda a 360 gradi. A dire il vero nel mio campo cerco il più possibile di mantenere le mie radici che mi vedrebbero più nell'applicazione che definiremmo "fotografia naturalistica". Il mio archivio fotografico che testimonia la mia esperienza e le mie evoluzioni in ambito fotografia di moda in realtà è caratterizzato da una forte prevalenza di elementi naturali, tanto da trasformare in abitudine il curare il soggetto quanto l'oggetto: tanto importante sarà la fotomodella con i suoi requisiti, tanto importanti saranno gli elementi circostanti.


Raccontaci la tua evoluzione professionale.

Dopo circa quattro anni di produzioni per clienti privati e aziende, collaborazioni con riviste e mostre fotografiche arriva il mio primo brand moda che mi affida la propria campagna pubblicitaria, riconfermandomi per tre anni consecutivi (6 collezioni). E' stato proprio questo il momento in cui ho capito che specializzarmi in fotografia di moda ed affermarmi in questo particolare e impegnativo ambito fotografico era la mia strada. Da qui in poi tutti i miei sacrifici, attenzioni e rinunce sono mirati alla fotografia professionale. Contestualmente nei miei dieci anni di esperienza lavorativa, grazie anche a internet che io considero una importante vetrina ove presentare le proprie attività, sempre più fotoamatori iniziarono a chiedermi consigli sulle tecniche da adoperare in fotografia e da qui nasce l'idea di organizzare periodicamente "workshop fotografici". Il mio intento dietro ogni appuntamento è quello di divulgare e trasferire tutte le mie esperienze , andando volutamente così contro la disinformazione, che purtroppo oggi è molto presente tra chi si avvicenda (nel modo sbagliato) alla fotografia.

 

I tuoi rapporti con le modelle?

Beh, mettiamola così, non sono idilliaci, infatti vengo spesso riconosciuto come il "fotografo intransigente". Il risultato per me è l'unica cosa che conta, ragion per cui, se in qualche frangente sono duro e inflessibile è solo ed esclusivamente per ottenere il massimo risultato. In fotografia di moda dopo i requisiti più o meno standard di una fotomodella occorre riscontrare in questo ruolo un importante livello di abilità accostata ad una grande volontà, così come nel mio ruolo di autore dell'immagine anche nel ruolo dell'interprete (fotomodella) è inammissibile non riscontrare questi due tra i principali requisiti. Per conto mio il rapporto equilibrato, corretto e proficuo tra modella e fotografo è quello in cui vige la giusta dose di sinergia sul set.

Parlaci di alcuni tuoi lavori che giudichi più importanti.

E' una questione di punti di vista. Potrei menzionare quei lavori grazie ai quali ho guadagnato di più e ritenerli più importanti per questo motivo, certamente non è un fattore di secondo ordine dal momento in cui adesso la mia attività non è più un hobby ma un vero e proprio lavoro e tra i più difficili, talvolta più proibitive.

Alcuni scatti hanno un significato che va molto al di la di quel che è la comunicazione attraverso l'immagine per lo spettatore, per alcune ci sbilanciamo nel considerarle vere opere non soltanto dal punto di vista della creatività ma anche dal punto di vista della fisiologica riuscita, quel preciso momento in quel determinato luogo e condizioni con quel che abbiamo avuto a disposizione... Qualche volta mi ha sorpreso la tenacia di una ragazza che non aveva mai posato prima e come prima volta si immerge nuda in una torbida palude dalle incognite più disparate ed il risultato ha portato a una grande fotografia sia dal punto di vista della tecnica adoperata che della creatività con la quale abbiamo messo in piedi un set per una composizione quanto più ricca di elementi. Qualche volta ho lavorato con fotomodelle molto abili al punto da permettermi di realizzare un intera serie fotografica in soli due ore, compreso il tempo per il make up e l'hair style, qualche altra volta una fotomodella mi ha sorpreso da una femminilità dirompente tanto da dettare un nuovo stile e un nuovo mood... 

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